GRAPH SEARCH: tra novità, dubbi ed opportunità dell’ultimo prodotto Facebook

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È sicuramente destinata a rivelarsi una delle feature più significative introdotte da Facebook nel corso della sua evoluzione: si tratta della nuova Graph Search, annunciata il 15 gennaio 2013 dallo stesso Zuckerberg.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“It’s not a web search”

Dipinta da molti come la prossima rivale di Google, in realtà la neonata funzionalità di Facebook non permetterà di scandagliare il web, ma ciò che sul web si è condiviso attraverso il social network in questione. In una maniera, però, molto più raffinata e potente rispetto a quanto abbiamo visto finora.

La nuova “ricerca tra le connessioni di Facebook” – così viene denominata nella pagina di presentazione italiana – ci consentirà di effettuare ricerche sempre più mirate tra le nostre cerchie di amicizia e ambiti di interesse: potremo così scoprire con una semplice “query” quali, tra i nostri amici, condividono la nostra passione per la fotografia, ma anche, ad esempio, a quante persone che vivono nella nostra città ci accomuni lo stesso hobby per il modellismo.

La ricerca sarà inoltre estesa a fotografie e luoghi: potremo quindi trovare i ristoranti abitualmente frequentati dai nostri amici o le tutte le foto datate 1995 che i nostri conoscenti hanno condiviso, per un tuffo nel passato tra i ricordi collettivi.

In altre parole, ci troveremo di fronte ad un “motore di ricerca” interno in grado di rispondere alle richieste di informazioni sui nostri amici e tutto quello che li circonda, mettendo al centro la persona che lo utilizza: la pagina di risultati che si presenterà ad ognuno di noi sarà infatti altamente personalizzata. Diversa per ciascuno, poiché formulata sulla base delle proprie conoscenze e delle proprie relazioni sociali.

E forse anche ad un “motore di scoperta”, che probabilmente ci potrà rivelare lati nuovi o più approfonditi delle persone con cui ci rapportiamo, come suggerisce nella sua interessante analisi buzzes.eu.

Facebook Search VS Google Search

Se è vero che su Facebook potremo cercare quello che i nostri amici apprezzano o condividono, mentre su Google continueremo a cercare soprattutto informazioni, approfondimenti, offerte, ecc., i due prodotti, assolvendo a compiti/esigenze differenti, potranno convivere senza necessariamente contrapporsi.

Ma che dire della giovanissima Search Plus Your World di Google, lanciata non più di un anno fa? Facebook, con la sua Graph Search, ha introdotto una novità che, almeno stando alle premesse, apre un fronte su cui Google ancora arranca: la cosiddetta Social Search.

Il motore di ricerca di Facebook si dichiara in grado di parlare dei nostri amici, mentre Google, per ora, si è limitato a creare una ricerca che coinvolge i pareri dei nostri amici: un paradigma decisamente diverso. È pur vero che i +1 e gli shares su Google+ restano forti di un plus di autorità in grado di influenzare l’edgerank nei risultati di ricerca. Cosa che, almeno nell’immediato, non sembra rientrare tra le prerogative di Facebook.

Zuckerberg ha però precisato che i risultati delle ricerche con Graph Search saranno integrati con i risultati del motore di ricerca di Microsoft Bing, ovvero: “Se Graph Search non ritiene di poter rispondere alle domande che vengono poste con i dati Facebook, inizierà a mostrare i risultati di Bing”.

Questo, se non altro, determinerà la necessità di affinare la SEO per Bing, che non è esattamente identica alla SEO per Google.

Facebook Graph Search VS Privacy

La notizia della nuova funzionalità di ricerca del social network, basata sostanzialmente sulla possibilità di attingere al bacino di dati personali che noi utenti abbiamo nutrito per anni, apre nuovamente l’annosa questione (mai risolta) della privacy su Facebook.

Più voci paventano la possibilità che questa nuova feature dia il via libera allo spamming selvaggio, consentendo alle aziende, ancora più facilmente ed efficacemente di prima, di “prendere di mira” il proprio potenziale target. Facebook, a questo proposito, si è già affrettata a ricordare che il livello di privacy delle informazioni condivise è perfettamente controllabile e gestibile a piacimento dal proprio profilo. Come spiega questo video (un ripasso non fa mai male ;)):

 

Aspettando la Graph Search in Italia…

Difficile pronunciarsi prima di aver testato lo strumento: la Graph Search è ancora in versione beta e disponibile per un numero ristretto di persone che usano Facebook in inglese americano (è possibile iscriversi alla lista d’attesa qui).  Ciò che sembra plausibile è sicuramente che, in questo nuovo contesto, i Facebook Ads possano diventare un serio e pericoloso competitor di Adwords.

Guardando tutto ciò, invece, dal punto di vista di chi ama la comunicazione e crede nell’utilità dell’aspetto socialper rendere davvero “viva” e “umana” la nostra presenza sul web (che sia a fini di marketing o meno), questa potrebbe essere un’ottima risorsa per conoscere meglio le persone a cui ci rivolgiamo ogni giorno: scoprendo le affinità che abbiamo con loro, potremmo stabilire relazioni più strette e rendere i nostri contenuti ancora più interessanti e virali. Un’opportunità, dunque, per migliorare la qualità del nostro lavoro. 🙂

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TriesteOggi

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