L’avvicinarsi di un avvenimento importante come le Olimpiadi scatena ancora di più la fantasia e la creatività dei pubblicitari: nelle ultime settimane avrete certamente notato le numerose campagne legate all’evento sportivo che vengono trasmesse in televisione.
Tra le tante, quella che mi ha colpito di più è lo spot di Edison, uno dei video virali, ideati da Cayenne, per il lancio del nuovo canale dell’azienda dedicato allo sport azzurro su YouTube, che vede come protagonista il rugbista della nazionale Martin Castrogiovanni. Il rugby non è sport olimpico e allora, perché è stato scelto questo testimonial? Non perché è già stato il volto di precedenti campagne della Edison, ma per creare un spot vincente che utilizza le “armi” dell’humor marketing, una forma di promozione in cui l’umorismo e l’ironia sono i cardini della comunicazione.
Come ci sono riusciti? Semplice: quale accostamento più ironico e divertente di un pilone del rugby che, pur di partecipare alle Olimpiadi, cerca di “reinventarsi” in sport molto diversi dal suo e si cimenta in “aggraziati” esercizi di ginnastica artistica o in “agili” ricezioni pallavolistiche? Utilizzare correttamente l’umorismo nel marketing non è così semplice come si potrebbe pensare: bisogna seguire determinati accorgimenti per non rischiare di risultare offensivi o irrispettosi e ottenere così l’effetto inverso rispetto a quello sperato (qui trovate un articolo con preziose indicazioni in merito).
Due regole essenziali per la buona riuscita di una campagna che si basa sull’humor marketing sono state abilmente utilizzate dagli ideatori di questa campagna
Esasperazione: la regola base per il corretto utilizzo dell’umorismo in pubblicità è la creazione di situazioni paradossali ed esasperate.
In questo caso l’esasperazione è data dall’accostamento tra uno sport maschio e molto fisico come il rugby e la grazia e femminilità della ginnastica artistica o l’agilità della pallavolo
Identificazione: l’obiettivo perseguito dal protagonista della campagna deve essere condiviso dal pubblico, altrimenti lo spot non avrà appeal e non sarà ricordato.
Quanti di noi hanno sognato almeno 1 volta nella vita di partecipare alle Olimpiadi? Sicuramente in molti…e perché Martin si sottopone a prove così difficili per il suo fisico possente? Solamente per poter partecipare all’evento sportivo per antonomasia…per cui direi che l’identificazione c’è pienamente
In attesa della messa in onda dei prossimi spot in cui Castrogiovanni si cimenterà con la pallanuoto e il canottaggio, qui sotto trovate le due campagne già trasmesse in tv: per me la migliore è quella con le “Farfalle” della ginnastica artistica… un “armadio a due ante” in mezzo a esili e aggraziate ginnaste è un accostamento ironico fenomenale!
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